Il pacco arriva direttamente con la corriera, la svolta anti-Amazon per le consegne parte dalla provincia

e non basta il corriere, ci pensa la corriera. È questa l’idea di Bus my Things, la nuova start-up che promette di consegnare merci e oggetti anche nei posti più remoti della provincia e in modo veloce, sostenibile ed economico, utilizzando la rete di trasporto pubblico della Granda.

Per conoscere il progetto, occorre fare un passo indietro e tornare al 2015, quando a Saluzzo nasceva Take my Things, la piattaforma digitale di delivery network che ogni giorno mette in contatto chi ha necessità di spedire un oggetto (un pacco, una busta, un plico di documenti…) con aziende e privati disponibili a effettuare le consegne, sfruttando al 100% il concetto di sharing.

Un’idea vincente, che, come spesso accade, è nata quasi per caso. «Era il 31 dicembre 2014 – ricorda il founder Francesco Demichelis -. Ero partito da Saluzzo per andare a passare la notte di Capodanno a Sanremo e quando sono arrivato a destinazione e mi sono accorto di aver dimenticato le chiavi della casa al mare. Mi sono chiesto: “Ci sarà un’app che possa mettermi in contatto con quelli che stanno partendo ora da Saluzzo o dintorni e che mi possano portare le chiavi in tempo per la serata?”. Purtroppo, non c’era».

Capodanno compromesso, ma inizio di un’avventura di successo che oggi conta oltre 19 mila utenti e si occupa di circa 700 consegne a settimana con un tempo medio di un’ora. Da cosa nasce cosa e il progetto ha continuato a svilupparsi per aiutare le aziende ad affrontare al meglio la sfida dell’ultimo miglio. «Un processo – spiega Demichelis – che questa pandemia ha ulteriormente accelerato e che la tecnologia consente di mettere in pratica utilizzando sistemi in grado di impattare positivamente sull’ambiente».

Il concetto di fondo è quello del crowd-shipping, un bell’esempio di sharing economy, in cui la capacità di trasporto già esistente viene messa in condivisione grazie alle piattaforme digitali. Ed è proprio sviluppando questo concetto che è nata Bus My Things, start-up che è una sorta di costola del progetto iniziale e che si rivolge in particolare al mondo del business grazie alla partnership di due vettori dei trasporti pubblici cuneesi come Bus Company e Benese e di Confartigianato Imprese Cuneo.

«Abbiamo immaginato di sviluppare un sistema di trasporto 100% green, fondato su mezzi già operanti in tutta la provincia – dice Demichelis -. Ciò consentirà la creazione di una connessione diretta delle aree più remote della nostra provincia con i centri nevralgici». Come funziona? Il cliente compila un modulo elettronico. Il foglio dati viene aggiornato in automatico e la spedizione viene codificata; la centrale operativa elabora la richiesta e sceglie la soluzione ottimale. Il cliente va alla fermata indicata e consegna il pacco al conducente; il destinatario si fa trovare alla fermata stabilita per ritirare il pacco. Per evitare attese e appuntamenti troppo rigidi, l’app sta già ipotizzando di accordarsi con le attività commerciali presenti vicino alle fermate e disponibili a fare da hub, ma anche di installare dei locker per le consegne.

Il servizio è pronto a partire in tutta la Granda. «Siamo già operativi su una linea che mette in collegamento la Valle Varaita con Cuneo e Torino. Riusciamo a garantire la consegna di un pacco da Sampeyre alla Mole in due ore e mezza, al costo di pochi euro» assicura Demichelis. Quando vi chiamerà Amazon, cosa farete? «Diremo loro che siamo fedeli al nostro territorio. Tra Seattle e Sampeyre, ci vuole una via di mezzo».

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